Quando la destra e l’estrema destra si appropriano della rabbia di “Nicolas”

Nessuno ha mai visto Nicolas. Ma il 29 aprile è salito sul podio dell'Assemblea Nazionale. "Ogni mese, è Nicolas che paga", ha martellato il deputato (Unione della Destra per la Repubblica, UDR) Gérault Verny, rivolgendosi alla Ministra del Bilancio, Amélie de Montchalin. E il rappresentante eletto di Ciottiste ha difeso in Aula questo "Nicolas", un personaggio di fantasia, che avrebbe saggiamente pagato le sue tasse, i suoi dazi, i suoi oneri e si sarebbe lasciato "derubare" in silenzio dallo Stato.
Il rappresentante eletto delle Bocche del Rodano non si è limitato a invitare in Parlamento quest'uomo "vessato dalle tasse" : una delle società di cui è azionista, Artefakt, ha registrato il 20 giugno il marchio "C'est Nicolas qui paie" presso l'Istituto nazionale della proprietà industriale.
Erik Tegner, presidente di Artefakt e direttore editoriale del quotidiano di estrema destra Frontières (di cui Gérault Verny è azionista), spiega di non voler sfruttare commercialmente il marchio. Vuole "proteggerlo dai troll di sinistra" e renderlo disponibile ai due "account [su X] 'Nicolas qui paie' e 'Bouli'" .
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Le Monde